Non ci sto! è un’idea nata parlando in cucina e che poi si realizza
Non ci sto! è capire con chi parlarne,
prendere contatti e tessere la rete.
Non ci sto! è dire e poi fare.
E’, a volte, l’ansia che non funzioni.
Non ci sto! E’ uno spazio in Via Leoncavallo a Torino
E uno in Via Fossano che si chiama Cartiera
E un altro in Via Bellardi che si chiama BellArte.
Non ci sto! è il primo incontro quando nessuno si conosce
E il pensare di tutti: ma perché son venuto?
E’ la prima risata che parte nel gruppo
E’ una fiducia accordata
Ed è il secondo incontro
Nessuno perso e qualcuno che si aggiunge.
Non ci sto! è il percorso che ognuno fa per arrivare lì,
è da dove si arriva
è quanto si arriva stanchi
da scuola,
dall’Università,
da lavoro
o anche da non si sa.
Non ci sto! è la Calabria, la Puglia, la Campagna, l’Abruzzo, il Lazio, la Lombardia, a Torino
Ed è il Marocco, la Romania, la Grecia, il Kenia sotto la Mole
Non ci sto! è il buttare fuori e vedere che anche altri la sentono uguale.
È l’energia in corpo, la speranza negli occhi e anche però le fatiche quotidiane.
È un domandare inquieto
È il discutere con altri e stupirsi
Non ci sto! è il fermarsi a chiaccherare anche dopo
Non ci sto! è ciascuno di noi e tutti
Non ci sto! è uno starci
(Irene, una delle due conduttrici del progetto)
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